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LA CASA EDITRICE LITHOS A ROMA
La casa editrice Lithos nasce a Roma il 15 maggio 1991 per l’impulso di un gruppo di amici, in vario modo occupati nel mondo del libro, o come librai o come tipografi, grafici, redattori, bibliotecari. Il leader è un lucano, capitato a Roma per studiare sociologia, Canio Milano (1957-2022) e poi finito ad aprire nel 1989 una piccola, anzi piccolissima, libreria su viale Ippocrate, la principale arteria dietro la Città universitaria, un tempo ricca di librerie. Nonostante i pochi metri quadrati, la libreria seppe imporsi sul mercato, anche con una vivace politica di sconti e con tempi molto veloci di recupero dei libri richiesti e conquistare grande attenzione da parte di docenti e studenti delle facoltà umanistico-giuridiche. Dal 1997 la libreria, che muta nome e prende quello della casa editrice (pur mantenendo separate le due società, la libreria e l’editrice) si sposta in uno spazio più ampio e di proprietà, in via Vigevano 15 (laterale di viale Ippocrate), aggiungendo anche il modernariato, allestito in un magazzino della medesima via, al n. 2, denominato “Officina Lithos” (i libri sono presenti sul sito di vendita Maremagnum).
Proprio la consuetudine con il mondo accademico fu la prima molla per proporre dei servizi editoriali in un settore che non era più coltivato dalle case editrici romane di ambito universitario e che invece sembrava ancora foriero di un certo interesse, scientifico ed economico. La struttura dell’insegnamento universitario non era stata ancora alterata dalle maldestre riforme che posero termine, per esempio, ai corsi annuali con l’approfondimento di temi monografici, esposti appunto nelle dispense. Le dispense di argomenti artistici, utilizzate negli insegnamenti impartiti nell’allora Istituto di storia dell’arte della Facoltà di lettere e filosofia della Sapienza, furono quindi le prime edizioni della Lithos. Dispense che ebbero, e continuano ad avere, una buona accoglienza e che costituirono la base economica e organizzativa per progettare il resto del catalogo. Oltre alla storia dell’arte e a un fugace contatto con l’editoria giuridica con il Diritto della concorrenza di Guido Napoletano (preceduto da una dispensa sul medesimo argomento), sono coperti con costanza i settori della comparatistica letteraria (proff. Armando Gnisci, Franca Sinopoli e Tatiana Petrovich Njegosh), della filosofia (proff. Edoardo Ferrario e Paolo Vinci) e soprattutto delle letterature ungherese e polacca (proff. Péter Sarkozy e Luigi Marinelli), con attenzione anche alle letterature slovena, romena (della quale è stata pubblicata la prima traduzione italiana del grande romanzo L’enigma di Otilia di George Calinescu), ucraina, slovacca, bielorussa e russa (proff. Rita Giuliani e Silvia Toscano). Per quanto riguarda, polonistica e magiaristica, l’interesse si è allargato anche alle vicende della storia politica e militare, con gli atti di convegni curati da Francesco Guida e “Pl.it. Rassegna italiana di argomenti polacchi”, sotto la responsabilità di Luigi Marinelli. Rimane assente, per ora, il campo dell’albanalogia, che ha nella Sapienza uno dei maggiori centri di studio, insieme all’Orientale di Napoli. Assenza non proprio totale, vista la pubblicazione di due cataloghi di retrospettive del pittore albanese, ma italiano di adozione, Lin Delija (1926-1994).
Grande importanza ha ricevuto la storia del cinema, con ben tre collane dirette da Maurizio De Benedictis, per un totale di 25 volumi (tra ricerche originali e traduzioni), fra i quali una storia mondiale del cinema, in quattro volumi, coordinata dallo stesso De Benedictis. Tuttavia riguarda la letteratura italiana la prima collana varata, nel 1993, “I Nodi”, dedicata a uno scrittore e al suo topos (Pascoli e il simbolo, Pirandello e l’umorismo, Volponi e la scrittura materialistica, ecc., anche il volume, uno degli incunabuli Lithos, coordinato da Francesca Bernardini Napoletano Leonardo Sciascia: la mitografia della ragione del 1993 rientra idealmente nella collana), dal 2013 proseguita con “Ardesie”, diretta da Roberto Gigliucci, che ripropone testi poco noti di ogni letteratura: italiana (il lucano Rocco Scotellaro e soprattutto Pirandello), francese (Charles Baudelaire), spagnola (Gustavo Adolfo Bécquer), americana (Edgar Allan Poe), le Rime parodiche e giocose di J. Joyce per le cure di Francesco Muzzioli, uno dei padri intellettuali della Lithos, insieme a Rocco Paternostro, Maurizio De Benedictis, Aldo Mastropasqua, Edoardo Ferrario e Mauro Ponzi, tutti professori della Sapienza. La saggistica letteraria, filosofica, storica e psicologica (con i volumi di Giorgio Antonelli e Amedeo Caruso, direttore del semestrale monografico “Psiche Arte e Società”) è ampiamente documentata in due collane: “I Saggi”, iniziata nel 1995, e “Lithos Studi”, pensata per il pubblico universitario, 42 i volumi usciti dal 2009. In campo archeologico l’unica pubblicazione (1998) è il volume sulla Villa dei Quintili, nel parco archeologico dell’Appia Antica, di Andreina Ricci, autrice anche di un interessante, e tuttora attualissimo, pamphlet I mali dell’abbondanza. Considerazioni impolitiche sui beni culturali, edito sempre da Lithos nel 1996. Per completare il panorama, resta da dire degli altri interessi scientifici, ai quali sono dedicate specifiche collane di fondazione più recente e con meno numeri: il teatro (“Paguri”, “Teatro. Parola e Spazi”, “Diaspro”), gli studi storico-religiosi (“Krisis/Crisi”) e gli studi europei (“Quo vadis Euro(pa)?”). Numerosi i poeti e i prosatori di quella che può essere definita la “scuola romana” presenti nel catalogo, scelti da Giorgio Patrizi (ora da Maria Panetta) e Marco Belocchi per le collane “Eretria” e “Portoro”.
Tuttavia, l’unico strumento utile, per comprendere le proposte editoriali, resta il catalogo generale per i trent’anni di attività, 1991-2021, suddiviso secondo trentatré collane (oltre i periodici) e con l’indice dei nomi: sono 190 pagine con i ricordi degli amici che ci hanno consigliato ed aiutato, seguite dal catalogo, costruito esaminando libro per libro. Il catalogo, proprio per sottolinearne l’importanza, è stato inserito quale volume dodicesimo della collana “LithoStorie”. I precedenti cataloghi, destinati alla diffusione commerciale (all’inizio pieghevoli e poi opuscoletti), risalgono al 1996, 1997, 1999, 2002, 2005, 2014, 2016; per il ventennale, 1991-2011, fu pubblicato un catalogo (80 p.) organizzato per autori principali, con tre indici (autori secondari, collane, titoli) e una breve prefazione.